Ho sempre amato la musica. Non c’è giorno in cui non mi dedichi ad ascoltare belle canzoni, anche nelle giornate più intense, magari mentre mi reco al lavoro in macchina.
È la mia finestra aperta verso le emozioni.
Eppure mi considero una persona fredda e razionale. Credo in quello che vedo ed esperimento. La mia professione mi allena costantemente a comportarmi così e a trovare in maniera logica e veloce soluzioni a problemi complessi, cercando di non farmi travolgere dall’ emotività.
Ma talvolta mi capita di crollare, nel bene o nel male.
Una volta successe in modo del tutto inaspettato anni fa in Scozia nel bel mezzo di un festival musicale con la famigliola al completo al mio fianco. Eravamo particolarmente eccitati di fronte alle pop star che si avvicendavano con le loro hit, famosissime negli anni 80. Ero al corrente di tutta la scaletta ma mi erano sfuggiti i Cutting Crew.
Partirono con la loro “I just died in your arms “ e …..BANG …..fu un colpo al cuore.
Mi commossi come un bambino inconsolabile. Ero in un bagno di lacrime, per la felicità.
Quella canzone, da me non prevista, mi fece ripiombare nella magica atmosfera dei primi anni universitari a Parma, quando veniva programmata a tamburo battente dalle radio libere.
Questa mia reazione del tutto emotiva porta la mia mente a ricordare quanto avvenne anni dopo al concerto del grande chitarrista dei Genesis Steve Hackett, a Milano.
Eravamo posizionati in prima fila, quando al mio fianco si sedette un uomo molto elegante, in giacca e cravatta, intento prima dello show a correggere appunti di lavoro. Immaginavo potesse essere un professore universitario. Il concerto ebbe inizio. Lui parti’ con allentarsi il nodo della cravatta. Cominciò poi a muovere gradualmente sempre di più la muscolatura di tutto il corpo fino a togliersi la giacca e ad essere un tutt’uno con la musica in un ballo del tutto liberatorio.
Io, al suo fianco, ero tanto sorpreso quanto imbarazzato di fronte ad una simile e inaspettata trasformazione.
In quell’epoca non mi sarei mai immaginato cosa sarebbe di lì a poco accaduto proprio a me. Da assiduo e talvolta freddo fruitore di musica, alla soglia dei cinquant’anni, iniziai a prendere lezioni di canto fino a diventare, in modo del tutto dilettantistico e sicuramente per me inaspettato, la voce di due band.
Rinfrancato dalle mie esperienze in campo musicale oggi posso concretamente confermare che la musica ha davvero dei poteri magici, di sicuro sulla mia psiche (meno per i miei vicini di casa che hanno sopportato per anni le mie stonature !).
Nella scala dei grigi l’irrazionale può però manifestarsi anche nei suoi colori più cupi. E qui entra in gioco mia madre nella quale ho sempre riconosciuto una totale adesione alla non ragionevolezza, con sconfinamenti a credenze di origini medievali, quali malocchi e riti vudù.
Lei è fermamente convinta che una persona a noi molto vicina faccia costantemente uso di spilloni e bambole per causare malefici a danno della nostra famiglia. Io invece mi sono sempre sentito lontano mille miglia da simili convinzioni.
Sta di fatto che negli ultimi tempi si appalesò tra i miei clienti una tarocchista, cioè una professionista dei tarocchi, in grado quindi di districarsi nella magia selvaggia e divina della natura umana tramite l’utilizzo della cartomanzia. Aveva un gatto con problematiche gastroenteriche e desiderava una visita a domicilio. Mi recai due volte nel suo piccolo appartamento che sapeva di tempi passati. La micia appariva in ottime condizioni di salute. Approfondite analisi del sangue lo confermarono. La proprietaria sembrava contenta e pubblicò su google una bella recensione sulla mia attività.
Iniziò poi a chiamarmi tutti i giorni per aggiornarmi sulla salute della gatta. Era la prima telefonata del mattino. Ormai lo sapevo. Prosegui’ poi a palesarsi sui social sulla mia pagina Instagram e su Facebook. Si era informata sulla mia passione per la musica e me lo disse. D’altronde da buona tarocchista si informava su tutti gli aspetti della mia personalità.
Arrivò il giorno in cui apparse in studio con un campione di feci da analizzare e qui successe un evento che posso sicuramente definire irrazionale nel significato che gli ho voluto attribuire.
La tarocchista, prima dì congedarsi, mi strinse la mano con una stretta accompagnata da uno scatto sconcertante. Ebbi la netta sensazione di aver ricevuto qualcosa di malefico, come una scossa passata da palmo a palmo. Nessuno in tutta la mia vita mi aveva dato una stretta di mano simile. A mia volta io afferrai la sua mano molto forte come per dire: “te la rimando indietro tutta la tua energia negativa”.
La signora dei tarocchi quindi scomparve.
Di lì a poco si verificò una serie scioccante di eventi negativi. Premetto che sono abituato ad affrontare anche quotidianamente le molte problematiche che la vita offre sia in ambito familiare che lavorativo. Ma quello che avvenne di straordinario fu sia la concentrazione che la gravità degli accadimenti.
Iniziai ad avere qualche piccolo problema di salute, seguito da incidenti apparentemente ordinari, quali una gomma della macchina a terra e un apparecchiatura per le analisi del sangue, pronta ad esplodere in ambulatorio.
Il primo evento inquietante accadde a mio figlio, da tempo residente a San Francisco per un master universitario. Esattamente lo stesso giorno in cui mia moglie, uscendo da un supermercato si prese una storta tanto brutta da richiedere l’uso delle stampelle, Gabriele si trovava in coda alla cassa di un centro commerciale quando, a due metri di distanza, ad una cliente sfuggi’ di mano una bottiglia di champagne che esplose a terra come una bomba. Una scheggia parti’ e gli recise cute e sottocute fino a mettere a nudo il tendine d’Achille dietro alla caviglia. Fu portato immediatamente ad un vicino ospedale per una sutura chirurgica. Sarebbero bastati pochi millimetri più in profondità per renderlo zoppo per qualche mese.
Nel giro di neanche ventiquattro ore avevo metà della mia famiglia in stampelle.
Le cose però precipitarono quando mia mamma subì una rapina a casa. Mi telefonò mentre mi stavo recando in studio. Era in un totale stato confusionale. Capii che era successo qualcosa di sconcertante per cui accorsi subito da lei. Erano già presenti in casa polizia e ambulanza. Di lì a poco sarebbe arrivata la scientifica per la ricerca di eventuali tracce o impronte dei delinquenti.
Mia mamma aveva consegnato loro tutti i soldi e gli ori, praticamente senza battere ciglio.
Avevano utilizzato una speciale tecnica ipnotica per indurla in trance, costringendola a interagire con il cellulare da un orecchio e con il telefono fisso dall’altro, con i due truffatori che le parlavano in contemporanea, accentuando lo stato di confusione mentale. Uno di loro si spacciò per me , sostenendo che avessi urgente bisogno di soldi e giustificando la mia strana voce provocata da un forte mal di gola indotto dal covid.
In una breve pausa di lucidità mia madre tentò di telefonare a casa mia per contattarmi, ma gli astuti malviventi avevano bypassato tutte le linee agendo sulla centralina telefonica del palazzo. Rispose infatti lo pseudo Luca che non fece che confermare alla mamma le mie condizioni di salute e le pressanti richieste di denaro. Avevamo a che fare con una banda ben organizzata con capacità di manipolazione psicologica e tecnologica ben oltre l’immaginazione, in grado peraltro di tenere sotto controllo tutti i nostri movimenti.
Fu una bella botta per tutti noi, soprattutto per mia madre, che appena due giorni dopo cadde dal letto e si fratturò una vertebra.
In questo contesto imperversarono clienti, insani di mente, che, scontenti dell’operato in studio per motivi che solo un folle può spiegare, pubblicarono su google recensioni in grado di minare la mia credibilità professionale. Un vero e proprio atto di diffamazione fu orchestrato da una signora, da sua figlia e dal presunto compagno per la contemporanea pubblicazione di molteplici recensioni infamanti.
E la recensione positiva della tarocchista che fine aveva fatto ?
Scomparsa ! Così come si dissolse la sua incombente presenza sulle mie pagine social.
Questo fatto incontrovertibile non poté che gettare un alone di mistero su tutta la faccenda, lasciando spazi infiniti su riflessioni a cavallo tra logica e irrazionalità.
Per fortuna l’impatto potenzialmente devastante su di me di tali accadimenti fu attutito dal bello che da sempre mi circonda, dalla mia famiglia, dai miei amici, dalla quantità di clienti che mi stimano e dai miei validissimi colleghi.
Un ultimo salvifico rimedio fu quell’antidoto formidabile di cui mi sono dotato in questi ultimi anni, in grado di fornirmi la corazza per contrastare i malefici della magia nera.
È la musica con la sua energia positiva, una medicina prodigiosa senza effetti collaterali, alla quale non potrò mai rinunciare.
Così come non potrò mai dimenticare la trasfigurazione di quel distinto signore al concerto di Steve Hackett. La bellezza che vidi in lui nella sua danza liberatoria, oggi la vedo in tutte le persone che riesco a conoscere grazie alla musica e nei loro magici poteri.
Presto un uragano mi travolgerà
Mi vestirò di diamanti per sorprenderlo
Mi doterò di antidoti per sopravvivere ai morsi delle sue serpi
Forse le ferite sanguineranno copiose di fronte alla sua violenza
Ma solo la mia armonia potrà tenere testa al caos
Si, mi addobberò di dolci note per renderlo sordo e,
magicamente… …annientarlo
Luca Ansaldo